Fonte: Biogen, Inc., 25 Aprile 2023 (in inglese)
• La FDA ha concesso l’approvazione accelerata di QALSODY sulla base della riduzione del neurofilamento, un marcatore della neurodegenerazione;
• La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) di tipo superossido dismutasi 1 (SOD1) è una forma genetica di SLA devastante, fatale e molto rara, con circa 330 persone negli Stati Uniti affette dalla malattia;
• E’ prevista una decisione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) nel corso del 2023;
Questo trattamento è stato elencato nel sommario annuale di conSLAncio: SLA: 3 Cose da Seguire nel 2023.
“CAMBRIDGE, Massachusetts, 25 Aprile 2023 (Globe Newswire) — Biogen Inc. (Nasdaq: BIIB) ha annunciato oggi che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato QALSODY™ (Tofersen) 100 mg/15mL in iniezione per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) negli adulti che presentano una mutazione nel gene superossido dismutasi 1 (SOD1). Questa indicazione è approvata in regime di approvazione accelerata sulla base della riduzione della catena leggera del neurofilamento plasmatico (NfL) osservata nei pazienti trattati con QALSODY. La prosecuzione dell’approvazione per questa indicazione potrebbe essere subordinata alla verifica del beneficio clinico in uno o più studi di conferma. Lo studio ATLAS di fase 3 in corso su Tofersen in persone con SOD1-SLA presintomatica servirà come studio di conferma. Il reclutamento dello studio ATLAS continua in Italia.
I neurofilamenti sono proteine che vengono rilasciate dai neuroni quando sono danneggiati e sono quindi un marcatore della neurodegenerazione.
“Per oltre un decennio, Biogen è stata fermamente impegnata nella ricerca di trattamenti per la SLA e desidero ringraziare gli scienziati e l’intera comunità della SLA che hanno lavorato instancabilmente per portare questo primo trattamento nel suo genere alle persone affette da SOD1-SLA”, comunica Christopher A. Viehbacher, Presidente e CEO di Biogen. “Oggi segniamo anche un momento cruciale nella ricerca sulla SLA, in quanto abbiamo ottenuto per la prima volta il consenso sul fatto che il neurofilamento possa essere utilizzato come marcatore surrogato con ragionevole probabilità di prevedere un beneficio clinico nella SOD1-SLA. Riteniamo che questo importante progresso scientifico accelererà ulteriormente lo sviluppo di farmaci innovativi per la SLA”.
QALSODY è il primo trattamento approvato che ha come bersaglio una causa genetica della SLA. Biogen ha collaborato con Ionis Pharmaceuticals allo sviluppo iniziale del Tofersen.
Le avvertenze e le precauzioni associate a QALSODY erano eventi neurologici gravi, tra cui mielite e/o radicolite, papilledema e pressione intracranica elevata e meningite asettica. Se si sviluppano sintomi coerenti con mielite, radicolite, papilledema, pressione intracranica elevata o meningite asettica, è necessario avviare l’iter diagnostico e il trattamento secondo gli standard di cura. La gestione può richiedere l’interruzione o la sospensione di QALSODY. Le reazioni avverse più comuni, che si sono verificate in ≥10% dei partecipanti trattati con QALSODY e in misura maggiore rispetto al braccio placebo, sono state dolore, affaticamento, artralgia, aumento dei globuli bianchi cerebrospinali (CSF) e mialgia.
Da quando le mutazioni del SOD1 sono state identificate come causa della SLA 30 anni fa, la comunità dei malati familiari di SLA è stata alla ricerca di trattamenti geneticamente mirati. QALSODY offre alle famiglie che hanno perso una generazione dopo l’altra nel fiore degli anni a causa di questa malattia devastante una terapia mirata alla causa di fondo della SOD1-SLA. Oggi segna un momento importante nella ricerca sulla SLA in quanto QALSODY è il primo trattamento della SLA approvato sulla base di un biomarcatore”, ha dichiarato Jean Swidler, presidente di Genetic ALS & FTD: End the Legacy. “Siamo ansiosi di vedere quali terapie future verranno sviluppate ora che si è capito che l’abbassamento dei livelli di neurofilamento fornisce una prova importante che un trattamento sta influenzando il processo neurodegenerativo”.
L’efficacia di QALSODY è stata valutata in uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, della durata di 28 settimane, condotto su pazienti di età compresa tra i 23 e i 78 anni con debolezza attribuibile alla SLA e una mutazione SOD1 confermata da un laboratorio centrale. Cento otto (108) pazienti sono stati randomizzati 2:1 a ricevere il trattamento con QALSODY 100 mg (n=72) o placebo (n=36) per 24 settimane (3 dosi di carico seguite da 5 dosi di mantenimento). Ai pazienti era consentito l’uso concomitante di riluzolo e/o edaravone e al basale il 62% dei pazienti stava assumendo riluzolo e l’8% dei pazienti stava assumendo l’edaravone.
Nel corso delle 28 settimane di VALOR, i partecipanti alla popolazione di analisi primaria (n=60) trattati con QALSODY hanno registrato un minore declino rispetto al basale, misurato dalla scala di valutazione funzionale SLA (ALSFRS-R), rispetto al placebo, sebbene i risultati non fossero statisticamente significativi (differenza media aggiustata QALSODY-placebo [95% CI]: 1,2 [-3,2, 5,5]). Nella popolazione complessiva intention-to-treat (n=108), i partecipanti trattati con QALSODY hanno registrato una riduzione del 55% dell’NfL plasmatico rispetto a un aumento del 12% nei partecipanti trattati con placebo (differenza nei rapporti medi geometrici tra QALSODY e placebo: 60%; p<0,0001 nominale). Inoltre, i livelli di proteina SOD1 nel liquor, una misura indiretta dell’impegno del bersaglio, si sono ridotti del 35% nel gruppo trattato con QALSODY rispetto al 2% nel corrispondente gruppo placebo (differenza nei rapporti medi geometrici tra QALSODY e placebo: 34%; p<0,0001 nominale).
In un’analisi ad interim a 52 settimane dei partecipanti che avevano completato VALOR e si erano arruolati in uno studio di estensione in aperto (OLE), sono state osservate riduzioni della NfL nei partecipanti che precedentemente ricevevano placebo e che hanno iniziato QALSODY nell’OLE, simili alle riduzioni osservate nei partecipanti trattati con QALSODY in VALOR. L’inizio anticipato di QALSODY rispetto a placebo/inizio ritardato di QALSODY è stato associato a tendenze di riduzione del declino nelle misure di funzionalità clinica (ALSFRS-R), forza respiratoria (capacità vitale lenta percentuale-predetta) e forza muscolare (megascore della dinamometria manuale), anche se non erano statisticamente significative. Il QALSODY è stato anche associato a una tendenza non statisticamente significativa alla riduzione del rischio di morte o di ventilazione permanente. Queste analisi esplorative devono essere interpretate con cautela a causa dei limiti dei dati raccolti al di fuori di uno studio controllato, che possono essere soggetti a confondimento.
L’approvazione di QALSODY è stata supportata dai risultati integrati a 12 mesi di VALOR e del relativo OLE, che hanno confrontato l’inizio precoce del Tofersen (all’inizio di VALOR) con l’inizio ritardato del Tofersen (sei mesi dopo, nell’OLE). I dati sono stati pubblicati sulla rivista The New England Journal of Medicine.
“Ho osservato l’impatto positivo di QALSODY nel rallentare la progressione della SLA nelle persone con mutazioni SOD1”, comunica il Dott. Timothy M. Miller, MD, PhD, sperimentatore principale degli studi clinici su QALSODY e condirettore del Centro SLA della Washington University School of Medicine di St. Louis. “L’approvazione di QALSODY da parte dell’FDA mi fa sperare che le persone affette da questa rara forma di SLA possano ridurre il declino della forza, della funzione clinica e della funzione respiratoria”.
QALSODY sarà disponibile negli Stati Uniti agli operatori sanitari tra circa una settimana. Biogen prevede che il tempo di attesa per il trattamento possa variare man mano che le istituzioni e i centri di cura imparano a conoscere QALSODY.
Cos’è il QALSODY?
QALSODY™ (Tofersen) è un farmaco da prescrizione utilizzato per trattare la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) negli adulti che presentano una mutazione nel gene superossido dismutasi 1 (SOD1). Questa indicazione è approvata in regime di approvazione accelerata sulla base della riduzione della catena leggera del neurofilamento plasmatico (NfL) osservata nei pazienti trattati con QALSODY. La prosecuzione dell’approvazione per questa indicazione potrebbe essere subordinata alla verifica del beneficio clinico in uno o più studi di conferma.
INFORMAZIONI IMPORTANTI SULLA SICURREZA DI QUALSODY (Tofersen)
Quali sono le informazioni più importanti che devo sapere su QALSODY?
QALSODY può causare gravi effetti collaterali, tra cui:
Nei pazienti trattati con QALSODY sono state segnalate infiammazioni del midollo spinale (mielite) e/o irritazioni delle radici nervose (radicolite), anche gravi. Contattare il proprio medico curante per saperne di più sui sintomi associati alla mielite o alla radicolite e/o se si ritiene di essere affetti da una di queste condizioni. Potrebbe essere necessario interrompere o sospendere QALSODY.
Nei pazienti trattati con QALSODY sono stati segnalati gonfiore del nervo ottico (papilledema) e aumento della pressione all’interno del cranio (pressione intracranica elevata), anche in casi gravi. Contattare il proprio medico curante per saperne di più sui sintomi associati al papilledema o all’aumento della pressione intracranica e/o se si ritiene di essere in presenza di una di queste condizioni.
Nei pazienti trattati con QALSODY sono state segnalate infiammazioni del rivestimento cerebrale (meningite asettica), anche gravi. Contattare il proprio medico curante per saperne di più sui sintomi associati alla meningite asettica e/o se si ritiene di essere affetti da questa condizione.
Cosa devo dire al mio medico curante prima di iniziare a usare QALSODY?
Prima di assumere QALSODY, informare il medico curante se si è in gravidanza, se si prevede una gravidanza, se si sta allattando o se si intende allattare.
Quali sono i possibili effetti collaterali di QALSODY?
Le reazioni avverse più comuni riportate nei pazienti trattati con QALSODY sono state dolore (mal di schiena, dolore alle braccia o alle gambe), sensazione di stanchezza, dolore muscolare e articolare e aumento della conta dei globuli bianchi nel liquido cerebrospinale (CSF).
Queste informazioni non intendono sostituire il colloquio con il suo medico curante.
Questi non sono tutti i possibili effetti collaterali di QALSODY. Si rivolga al suo medico curante se manifesta uno di questi sintomi o altri nuovi sintomi che la preoccupano.
Clicca qui per leggere le informazioni di prescrizione complete di QUALSODY (Tofersen).
Informazioni su QUALSODY™ (Tofersen)
QALSODY è un oligonucleotide antisenso (ASO) progettato per legarsi all’mRNA della SOD1 e ridurre la produzione della proteina SOD1. QALSODY è indicato per il trattamento della SLA negli adulti che presentano una mutazione nel gene SOD1 negli Stati Uniti. Questa indicazione è approvata in regime di approvazione accelerata sulla base della riduzione della NfL plasmatica osservata nei pazienti trattati con QALSODY. Il mantenimento dell’approvazione per questa indicazione potrebbe essere subordinato alla verifica del beneficio clinico in uno o più studi di conferma. QALSODY viene somministrato per via intratecale sotto forma di tre dosi di carico somministrate a intervalli di 14 giorni, seguite da dosi di mantenimento somministrate successivamente una volta ogni 28 giorni.1 Nelle persone affette da SOD1-SLA, le mutazioni nel loro gene SOD1 fanno sì che il loro organismo crei una forma tossica di proteina SOD1 mal ripiegata. Questa proteina tossica provoca la degenerazione dei motoneuroni, con conseguente progressiva debolezza muscolare, perdita di funzionalità e, infine, morte. Tofersen è stato scoperto da Ionis.
Oltre all’OLE in corso di VALOR, QALSODY viene studiato nello studio ATLAS di Fase 3, randomizzato e controllato con placebo, per valutare se QALSODY può ritardare l’insorgenza clinica quando viene iniziato in individui presintomatici con una mutazione genetica della SOD1 e con evidenza di biomarcatori di attività della malattia (NfL plasmatica elevata). L’obiettivo primario di efficacia è la percentuale di partecipanti con comparsa di SLA clinicamente manifesta. ATLAS è attualmente arruolato per oltre il 50% con siti di sperimentazione clinica in 14 Paesi in tutto il mondo, compreso l’Italia, con una data di completamento primaria stimata per il 2026. Ulteriori dettagli su ATLAS (NCT04856982) sono disponibili su clinicaltrials.gov.
Nella SLA sono stati coinvolti più geni. I test genetici aiutano a determinare se la SLA di una persona è associata a una mutazione genetica, anche in individui senza una storia familiare nota della malattia. La SOD1-SLA è diagnosticata in circa il 2% di tutti i casi di SLA, con circa 330 persone negli Stati Uniti affette dalla malattia. Si ritiene che oltre il 15% delle persone affette da SLA abbia una forma genetica della malattia; tuttavia, esse potrebbero non avere una storia familiare nota della malattia.”
Segui gli studi clinici della Biogen e qualsiasi altro in corso, visitando l’Elenco di Sperimentazioni SLA Internazionale-LIVE dell’associazione conSLAncio Onlus.