Autore: Alessandra Pecora, MSc., Associazione conSLAncio Onlus
Lo scorso 24 Maggio 2021 si é tenuto l’incontro virtuale ‘ALS Town Hall: Conversazione con il Dottor Vieira’ organizzato dal nostro partner ALS Therapy Development Institute (ALS TDI) in Watertown – Massachusetts (Stati Uniti), il piu’ grande laboratorio al mondo dedicato unicamente alla ricerca sulla SLA.
Ad aprire l’incontro é stata Carol Hamilton, direttrice senior dello sviluppo dell’ALS TDI, che ha presentato il Dr. Fernando Vieira alla comunità SLA.
Il Dr. Vieira già nominato direttore scientifico dell’ALS TDI nel 2018, è recentemente diventato amministratore delegato dello stesso istituto. Da circa 20 anni il Dr. Vieira si dedica allo studio della SLA all’ALS TDI.
Dr. Vieira inizia la sua carriera lavorativa nel 2001 dopo aver ricevuto una laurea in medicina all’Università di Harvard. Nonostante sin da bambino sogna di diventare uno scienziato e di scoprire nuove terapie, non ha mai studiato la SLA fino al giorno in cui gli viene offerto un posto di ricercatore presso l’ALS TDI. Durante questo periodo della sua carriera, il Dr. Vieira si concentra molto sullo studio della SLA e delle complessità di questa malattia, e nello stesso istituto di ricerca incontra Sean Scott. Quest’ultimo, ricercatore anche lui all’ALS TDI, diventa sin da subito amico fraterno del Dr. Vieria, con cui condivide la casa ma anche la passione per il lavoro. Entrambi infatti desiderano enormemente trovare una cura contro la SLA.
L’amicizia fra i due si rafforza sempre di più, soprattutto dopo che alla mamma di Sean viene diagnosticata la SLA (la stessa malattia che aveva portato alla morte la nonna di Sean qualche anno prima).
Col passare del tempo, il Dr. Vieira ritrova in Sean un grande amico con cui poter chiacchierare sinceramente, ma anche giocare a scacchi o essere battuto regolarmente a tennis.
In un giorno che sembra come tanti, il Dr. Vieira apprende che Sean é affetto da SLA, di cui morirà dopo solo 9 mesi. Quel giorno segna per il Dr. Vieira l’inizio di una grande promessa, quella di lavorare con impegno e dedizione nella ricerca di una terapia contro la SLA per il resto della sua vita.
La missione ultima di ALS TDI é infatti quella di inventare nuove e migliori terapie farmacologiche, di sperimentarle in laboratorio e di traslarle poi all’uomo per aiutare tutte le persone che vivono con la SLA. La SLA è un insieme di molte malattie e c’è ancora molto lavoro da fare. Ciò che ALS TDI ha già raggiunto è dovuto alle molte famiglie che lo hanno sostenuto negli ultimi 20 anni. Non esiste una cura sola e uguale per tutti, perciò l’obiettivo di ALS TDI è quello di trovare trattamenti specifici e accessibili per ciascun paziente.
Ogni giorno i ricercatori dell’ALS TDI lavorano con impegno per raggiungere questo obiettivo, che si articola in 3 fasi differenti:
1. Ricerca fondamentale – comprensione della malattia, questa può anche essere chiamata ricerca di base. Quando si trova una determinata pista, si passa alla fase successiva.
2. Scoperta di farmaci – messa a punto di sistemi sperimentali che danno l’opportunità di testare i potenziali trattamenti.
3. Fase di ottimizzazione – paragonabile alla forma di un imbuto, questa fase mette a setaccio tutte le potenziali terapie fino a trovare la molecola (o farmaco) più ideale e/o promettente.
Una volta concluse queste prime tre fasi, i farmaci passano alla sperimentazione FDA (‘Food and Drug Administration’), responsabile della protezione della salute pubblica al fine di garantire la sicurezza, l’efficacia e la protezione dei farmaci umani. Ad oggi, l’ALS TDI ha valutato più di 400 potenziali terapie, di cui due sono ora in fase di sperimentazione clinica. Il primo, AT-1501, é un farmaco sviluppato e progettato all’ALS TDI nel corso di sette anni, e attualmente in fase 2 di sperimentazione clinica presso la compagnia farmaceutica Eledon Therapeutics in California – Stati Uniti (per ulteriori info su AT-1501 clicca qui). Il secondo, chiamato AP-101, è un farmaco scoperto in collaborazione con la compagnia Neurimmune con sede a Zurigo – Svizzera (per ulteriori info su AP-101 clicca qui).
Per ulteriori informazioni su l’ALS TDI e sulla missione di questo istituto di ricerca, potete rivedere la registrazione dell’evento in lingua inglese disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=JoFuKqF7IS8
Questo evento virtuale ha riscosso molto interesse nella comunità italiana di conSLAncio e l’associazione ha ricevuto numerevoli domande da porre al Dr. Vieira. Riportiamo qui di seguito le domande prese in considerazione durante l’evento e le relative risposte del Dr. Vieira.
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1. Ci sono diete che hanno un legame con la SLA o che possono aiutare a rallentare la malattia?
‘Ad oggi non c’è una dieta specifica che sia stata associata alla SLA, né in termini di causa della malattia né di rallentamento della malattia. Ma sappiamo che diete ad alto contenuto calorico e mantenimento del peso sono importanti, infatti pazienti che mantengono meglio il proprio peso hanno aspettative di vita più lunghe. In particolare, coloro che riescono a seguire una dieta ad alto contenuto calorico e allo stesso tempo mantenere un peso corporeo stabile, sono i pazienti che mostrano piu’ rapidi progressi, come riportato da alcuni studi scientifici.
Non c’è una dieta specifica, tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che pazienti affetti da SLA hanno un metabolismo iperattivo, nel senso che sono capaci di bruciare più calorie durante il giorno. Pertanto hanno bisogno di mangiare di più al fine di mantenere il proprio peso ed un peso corporeo stabile é associato a migliori esiti della malattia.’
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2. Perché si prevede che la SLA aumenterà del 70% entro il 2040?
‘Non ci sono alcune evidenze o studi a riguardo. Tuttavia, è ragionevole aspettarsi un aumento della SLA in quanto le aspettative di vita si sono allungate: più persone vivono più a lungo e l’età é uno dei maggiori fattori di rischio per la SLA. Allo stesso tempo ci sono alcune evidenze, non ancora confermate, che l’incidenza della SLA in persone giovani potrebbe aumentare. Resta non chiaro se questo sia legato a migliori criteri di diagnosi, e quindi al fatto che la SLA venga diagnosticata più facilmente, o se si tratta di fattori di rischio che aumentano l’incidenza della malattia indipendentemente dall’età. Tuttavia ciò che contribuirebbe di più ad un aumento della SLA negli anni a venire sarebbe l’invecchiamento generale della popolazione.’
3. All’inizio di maggio 2021, sono stati rilasciati i risultati di uno studio italiano di fase II su Guanabenz (PROMISE) che ha trovato il farmaco per rallentare la progressione della SLA. Una ricerca su internet ha trovato che ALS TDI ha fatto uno studio su Guanabenz nel 2015 o giù di lì, ma lo studio ha dimostrato che il farmaco era inefficace per la SLA.
Potrebbe per favore discutere i due disegni di studio, e cosa ha fatto funzionare Guanabenz in questo studio di fase II? Cosa significa la recente notizia per il futuro del Guanabenz nella SLA? Inoltre, è disponibile per i pazienti per provare da soli? La ALS TDI ha in programma di fare altro lavoro sul Guanabenz?
Il manoscritto dello studio PROMISE è stato pubblicato su BRAIN, maggio 2021, rif: https://academic.oup.com/brain/advance-article/doi/10.1093/brain/awab167/6255742?guestAccessKey=880a3512-8985-4cc0-9a93-c1d447e39f1b
‘Ottima domanda! Esiterei a dire che Guanabenz ha funzionato nella fase due dello studio in questione, questo é il mio punto di inizio. Lo studio prendeva in considerazione un gruppo placebo, un gruppo trattato con 16milligrammi/die, un gruppo trattato con 32 milligrammi/die e un ultimo gruppo trattato con 64 milligrammi/die di Guanabenz. Quando hanno esaminato tutti i pazienti alla fine dello studio e analizzato coloro che presentavano SLA a esordio bulbare (giusto alcuni per ciascun gruppo), hanno concluso che i pazienti del gruppo con più alto dosaggio di Guanabenz (64mg/die) non avevano lo stesso decorso della malattita a confronto col gruppo placebo. I numeri presi in considerazione sono molto piccoli ed esiterei a dire che il farmaco ha funzionato. É il caso che mi soffermi un attimo a spiegare cosa é Guanabenz. Questo nasce come farmaco usato per combattere l’ipertensione in alcune persone. Tuttavia nel 2011 questo articolo scientifico riporta che Guanabenz fa molto di più che curare l’ipertensione: infatti, quando somministrato a cellule sottoposte ad uno stress simile a quello provocato dalla SLA (anche noto come stress del reticolo endoplasmatico), Guanabenz é capace di proteggere le cellule dallo stress stesso. Allora noi dell’ALS TDI abbiamo cercato di replicare questo studio e con grande entusiasmo abbiamo notato che il farmaco protegge le cellule dallo stress del reticolo endoplasmatico, replicando i risultati pubblicati dallo studio precedente. Tuttavia quando abbiamo somministrato Guanabenz al nostro modello murino di SLA, abbiamo riscontrato che il farmaco combatte prevalentemente l’ipertensione agendo da agonista dei recettori alfa-2 adrenergici e provacando altri problemi nei topi affetti da SLA. Motivo per cui, questo farmaco non rappresenta una cura efficace per la SLA. Tuttavia penso che i nostri risultati siano abbastanza coerenti con quelli dello studio precendente, in cui veniva menzionato che i pazienti trattati con Guanabenz mostravano effetti indesiderati se comparati al gruppo placebo. Infatti nella conclusione dello stesso articolo, gli autori non sostengono l’uso del farmaco, ma piuttosto l’uso di un farmaco simile a Guanabenz ma senza gli effetti di legati all’azione agonista sui recettori alfa-2 adrenergici. Pertanto, noi all’ALS TDI abbiamo lavorato con altre molecole che non hanno un effetto agonista per i recettori alfa-2 adrenergici e Dr. Hatzipetros lavora su questo attualmente.’
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4. Quando possiamo aspettarci una cura contro la SLA?
‘Non ci sarà una cura. Ci saranno cure, diverse cure per diversi tipi di SLA, ma non ci sarà la cura per tutte. Di certo ci saranno trattamenti adeguati che in combinazione potranno diventare cure efficaci. La differenza fra un trattamento ed una cura efficace dipende dallo stadio della malattia del paziente. Ad esempio per un paziente che inizia ad avere problemi iniziali con la funzione della mano destra e che si sottopone ad un trattamento per cui recupera l’80% della funzione, considererei questo trattamento una cura. Lo stesso trattamento non rappresenta più una cura bensì un trattamento volto a rallentare il progresso della malattia in un paziente con un Functional Rating Scale (FRS) pari a 27. Tuttavia se pensiamo ad una cura intesa come panacea, ovvero in grado di bloccare la progressione della malattia e permettere il totale recupero delle funzioni, allora siamo lontani dall’ottenerla…ma non é impossibile!’
L’ALS Therapy Development Institute ringrazia tutti coloro nella comunità SLA che sostengono la loro missione per sconfiggere la SLA (#EndALS).
L’Associazione conSLAncio Onlus ringrazia, a nome di tutti gli associati e di tutti i malati di SLA che seguono i nostri canali, l’ALS Therapy Development Institute per il gentile invito e accoglienza al ALS Town Hall.
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Informazioni su ALS TDI
L’ALS Therapy Development Institute (ALS TDI) e i suoi ricercatori scoprono e sviluppano potenziali trattamenti per la SLA. È la prima e la più grande azienda biotecnologia senza scopo di lucro al mondo che si concentra al 100% sulla ricerca SLA. Guidato da esperti di sviluppo di farmaci e da persone affette da SLA, ALS TDI comprende l’urgente necessità di rallentare e fermare questa malattia.
Con sede a Watertown, Massachusetts, Stati Uniti, ALS TDI ha oltre trenta esperti di sviluppo dei farmaci a tempo pieno, addestrati all’industria, con uno staff per lo sviluppo di farmaci. ALS TDI è riconosciuta a livello internazionale come leader nella ricerca preclinica e traslazionale sulla SLA e collabora con aziende farmaceutiche e organizzazioni biotecnologiche in tutto il mondo. Classificata come un’organizzazione quattro stelle senza scopo di lucro su Charity Navigator, ALS TDI spende 87 centesimi di ogni dollaro raccolto per trovare trattamenti e cure efficaci per la SLA. Visitate www.als.net per ulteriori informazioni.
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