L’Associazione conSLAncio Onlus di Terracina (LT) era presente al 31° Simposio Internazionale sulla SLA/MND Virtuale 2020, 9-11 dicembre 2020, la più grande conferenza internazionale sulla SLA/MND al mondo organizzata dalla Motor Neurone Disease Association. Il simposio ha ospitato 1.800 delegati da 48 nazioni per la prima volta, incluso medici e ricercatori, pazienti, caregiver e numerosi gruppi della comunità SLA internazionale.
conSLAncio, fondata da Andrea Zicchieri, è diventata la prima associazione SLA italiana, guidata da un paziente, ad aver presentato un poster scientifico al 31° Simposio Internazionale sulla SLA/MND 2020.
Il poster presentato da conSLAncio
CMS-27: Zicchieri, A.D., Conte, S.F., De Rossi, N. Using a Design-Build Approach to Improve International ALS Research News Access in Italy” (“Usando un Approccio Progettazione-Costruzione per Migliorare l’Accesso alle Notizie Internazionali di Ricerca SLA in Italia”):
Introduzione: L’accessibilità alle notizie accurate in tempo reale sulla ricerca scientifica SLA/MND in lingue diverse dall’inglese è spesso una sfida per i pazienti, le famiglie e i caregiver. Questa presentazione esamina come conSLAncio, un’associazione multidisciplinare SLA italiana, guidata da un paziente, lavora per migliorare l’accesso alle notizie di ricerca online sulla SLA / MND in Italia.
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Metodi: Il progetto integra un approccio innovativo interdisciplinare di “Design-Build” (Progettazione-Costruzione) per migliorare l’accesso alla comunità italiana della SLA, integrando il feedback dei pazienti nello sviluppo delle risorse informative. Progettazione-Costruzione è un sistema di consegna in cui una singola entità gestice ed esegue la progettazione e la costruzione del progetto. Questo sistema garantisce prestazioni di qualità che possono far risparmiare tempo e denaro rispetto all’esternalizzazione del lavoro.
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Risultati: Un riepilogo delle risorse costruite dall’approccio Design-Build di conSLAncio: sito Web in diverse lingue di facile utilizzo; primo elenco di sperimentazioni SLA-LIVE in Italia; guida generale all’edaravone in Italia; corso di formazione per caregiver e operatori sanitari (in persona e online); ALSUntangled in italiano; informazioni sulla nuova comunicazione aumentativa per la comunità italiana, “Message Banking™: Introduzione e Processo” (Comunicare n. 39 (dicembre 2019) – Semestrale della Fondazione e del Centro Benedetta D’Intino Onlus); sommario annuale: 5 Cose da Seguire nella SLA; Motor Neurone Disease Association Research Monthly; notizie dall’ALS Therapy Development Institute su Facebook e newsletter.
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Discussione: L’approccio “Design-Build” ha dimostrato di essere benefico a costruire le risorse informative in tempo reale di conSLAncio in meno di due anni. conSLAncio continuerà ad utilizzare questo metodo per avanzare la missione dell’associazione per aiutare la comunità italiana. I dati preliminari delle iniziative implementati hanno dimostrato un maggiore coinvolgimento (96%) dei membri a livello locale e all’estero durante un periodo di nove mesi (gennaio-settembre 2020). Sono necessari ulteriori lavori per migliorare le piattaforme informative esistenti in sincronia con maggiori collaborazioni per aumentare le disponibilità nazionali ed internazionali. Scarica il poster di conSLAncio
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C’erano 25 presentazioni su piattaforma e oltre 400 poster, presentando le ultime novità in ambito scientifico della SLA/MND. Segnaliamo alcuni studi clinici e poster che hanno fornito un aggiornamento importante:
C5– La Dott.ssa Merit Cudkowicz del Sean M. Healey & AMG Center for ALS-Massachusetts General Hospital e Harvard Medical School ha presentato i risultati della Fase 3 della prova clinica REFALS sul Levosimendan dell’azienda Orion Pharma. Levosimendan, somministrato per via endovenosa, è stato utilizzato per il trattamento a breve termine dell’insufficienza cardiaca cronica grave dal 2000 ed è ora in fase di studio in forma orale come trattamento per la SLA.
Nella fase 3, l’obiettivo primario non è stato raggiunto, perchè la differenza in posizione supina (SVC) non era significativamente diversa tra il trattamento e i gruppi di placebo a dodici settimane. Non si è vista nessun differenza significativa nel punteggio CAFS o nel punteggio ALSFRS-R verso l’obiettivo secondario tra il gruppo di trattamento e il gruppo di placebo.
Il trattamento con Levosimendan orale non ha migliorato in modo significativo la funzione respiratoria e la funzionalità generale in un’ampia popolazione di persone affette da SLA, anche se in sottogruppi di partecipanti si è osservata una tendenza a rallentare la progressione del punteggio ALSFRS-R e questo sarà esaminato prossimamente. I risultati dello studio di estensione in aperto dovrebbero essere disponibili nel 2021.
C6 – La Dott.ssa Merit Cudkowicz del Sean M. Healey & AMG Center for ALS-Massachusetts General Hospital e Harvard Medical School insieme al Dott. Ralph Kern, Presidente e Chief Ufficiale Medico dell’azienda BrainStorm Cell Therapeutics, Inc., hanno presentato i risultati della Fase 3 del NurOwn®. NurOwn® è una terapia sperimentale che utilizza cellule staminali mesenchimali (MSC), in grado di differenziarsi in altri tipi di cellule, per promuovere e sostenere la riparazione delle cellule nervose.
L’obiettivo primario è stato definito come un’analisi di ‘risponditore’ – qualcuno con un miglioramento superiore a 1,25 punti al mese nella pendenza post-trattamento rispetto alla pendenza pre-trattamento nel punteggio ALSFRS-R. Gli obiettivi secondari includevano la sicurezza, il cambiamento ALSFRS-R dalla linea di base, le valutazioni combinate per la funzione e la sopravivenza (CAFS), la capacità vitale lenta (SVC) e i biomarcatori del fluido cerebrospinale (CSF).
Obiettivo primario: In ogni momento dello studio c’è stata una percentuale più alta di rispondenti nel gruppo NurOwn®, ma alla fine dello studio di 28 settimane questo non era statisticamente significativo rispetto al placebo – il 34,7% del gruppo NurOwn® ha soddisfatto la definizione di rispondente rispetto al 27,7% del gruppo placebo.
Obiettivi secondari: I punteggi medi di ALSFRS-R erano simili sia per i gruppi NurOwn® sia per i gruppi placebo e non c’era nessuna differenza nei punteggi CAFS tra i gruppi alla fine delle ventotto settimane di trattamento. L’SVC non è stato diverso da un gruppo all’altro, anche se i risultati potrebbero essere stati influenzati dalla pandemia COVID-19, poichè le valutazioni dell’SVC non erano possibili in questo momento. Alla sedicesima settimana era stato notato un leggero miglioramento, ma non può essere confermato.
Sottogruppi dei partecipanti: Osservando l’analisi dei risponditori in sottogruppi predefiniti, è stato scoperto che le persone che avevano un punteggio di base ALSFRS-R superiore a trentacinque hanno risposto meglio al NurOwn® rispetto a quelle persone con il punteggio di base ALSFRS-R inferiore a trentacinque.
Nel gruppo dei partecipanti che ha iniziato con un punteggio ALSFRS-R superiore a trentacinque, c’erano più risponditori in ogni punto temporale del gruppo NurOwn® rispetto al gruppo placebo e alla settimana ventottesima, il 34,6% delle persone su NurOwn® erano risponditori rispetto al 15,6% delle persone su placebo. Tuttavia, poichè questo sottogruppo di partecipanti era piccolo, questi risultati non hanno raggiunto una statistica rilevante.
Nel gruppo in cui il punteggio ALSFRS-R era inferiore a trentacinque alla linea di base, non c’è stata nessuna differenza nel numero di risponditori tra il gruppo NurOwn® (34,8%) e il gruppo placebo (33,9%) alla ventottesima settimana.
E’ noto che l’interpretazione dei dati dei punteggi ALSFRS-R da parte di persone che hanno punteggi più bassi, quando sono trattate, è impegnativa e l’analisi ne è tuttora in corso per comprendere meglio questa differenza.
Biomarcatori: sono usati come indicazione che un processo biologico nell’organismo è avvenuto o è in corso e deve essere qualcosa che può essere misurato accuratamente e riprodotto in continuazione. I biomarcatori possono essere utilizzati per scoprire come il corpo risponde alla somministrazione di un farmaco, o di un placebo, in uno studio clinico e il loro uso diventerà molto più diffuso man mano che le cure mediche personalizzate diventeranno uno standard.
Il trattamento con NurOwn® modifica constantemente i marcatori di lesioni neuronali, neuroinfiammazione e neuroprotezione, diminuendo i livelli di biomarcatori potenzialmente dannosi e aumentando i livelli di marcatori potenzialmente protettivi. Questo effetto coerente sui biomarcatori è importante per capire come NurOwn® può influenzare molteplici percorsi nella SLA.
Ad esempio, uno dei biomarcatori neuroinfiammatori del liquor, MCP-1, è stato osservato constantemente più basso in tutti i punti del gruppo NurOwn® rispetto al placebo. Questa è un’osservazione importante perchè MCP-1 è noto per interagire con la progressione della malattia come misurato da ALSFRS-R e la sopravvivenza.
I neurofilamenti stanno diventando sempre più importanti come modo per monitorare la prognosi della malattia e la risposta predittiva al trattamento. I neurofilamenti sono stati diminuiti in tutti i punti del gruppo NurOwn® e non in quello placebo. Questo è importante anche perchè i neurofilamenti sono correlati molto bene con la perdita funzionale della SLA e la sopravvivenza.
I fattori neurotrofici (che proteggono e nutrono i neuroni) chiamati VEGF e HGF sono elevati in ogni momento nel gruppo NurOwn® e non in quello placebo. Questi sono noti per le loro interazioni con le vie della malattia della SLA come molecole protettive.
I biomarcatori di morte cellulare del liquor (CSF) sono anche molto rapidamente diminuiti dopo il trattamento con NurOwn® rispetto al placebo.
L’analisi dei dati non è ancora completa e i ricercatori si aspettano ulteriori approfondimenti, tra cui l’utilità di prevedere quali pazienti potrebbero avere maggiori probabilità di rispondere al NurOwn®. Un’altra comprensione della risposta del placebo nella sperimentazione, e di questi dati, potrebbe essere la chiave per fornire un percorso di approvazione da parte della FDA statunitense.
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C7 – I risultati della prova clinica Fase 2/3 CENTAUR del trattamento AMX0035 sono stati presentati dalla Dott.ssa Sabrina Paganoni del Sean M. Healey & AMG Center for ALS-Massachusetts General Hospital e Harvard Medical School. AMX0035 dell’azienda Amylyx Pharmaceuticals, Inc., è un trattamento combinato del fenilbutirrato di sodio e acido tauroursodesossicolico (TUDCA). E’ progettato per ridurre la morte neuronale modificando il reticolo endoplasmatico e la disfunzione mitocondriale. Lo studio CENTAUR ha raggiunto il suo obiettivo primario di efficacia del rallentamento della SLA, misurato dal punteggio ALSFRS-R rispetto al placebo per un periodo di 6 mesi. AMX0035 è stato generalmente ben tollerato con un profilo di sicurezza gestibile.
La somministrazione anticipata di AMX0035 ha ridotto il rischio di morte del 44% durante il percorso follow-up di tre anni. 92% dei partecipanti dello studio CENTAUR ha deciso di partecipare allo studio di estensione (CENTAUR-OLE). La maggioranza (77%) dei pazienti ha ricevuto una o più terapie approvate (riluzolo, edaravone o entrambi) per la SLA all’ingresso dello studio o prima di esso ed è stata autorizzata a continuare questi farmaci durante il CENTAUR-OLE. E’ il primo trattamento per la SLA a dimostrare sia una sopravvivenza statisticamente significativa che un beneficio funzionale nella SLA in una prova controllata randomizzata.
I dati dello studio CENTAUR-OLE saranno esaminati prossimamente e l’azienda Amylyx è in discussione con la FDA statunitense e l’Agenzia europea per i medicinali.
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C14 – Il prof. Adriano Chiò dell’Università di Torino ha fornito un aggiornamento sulle terapie a base di oligonucleotidi antisenso (ASO). In uno studio di fase 1/2, il tofersen per la SLA-SOD1 è stato generalmente sicuro e ben tollerato con eventi avversi legati alla puntura lombare segnalati nella maggior parte dei partecipanti. Le maggiori riduzioni di CSF SOD1 e del neurofilamento sono state osservate nella coorte Tofersen di 100 mg. Questi partecipanti hanno anche notato un apparente rallentamento del declino attraverso misure funzionali, respiratorie e di forza rispetto ai partecipanti trattati con placebo. Il tofersen (BIIB067) è attualmente in fase di valutazione in uno studio di fase 3 (VALOR).
Lo studio BIIB078 è una terapia ASO per la SLA associato alle mutazioni C9orf72 attualmente in fase 1. Inoltre, lo studio BIIB105 è un’altra terapia ASO per la SLA sporadica. E’ progettato per ridurre l’espressione del gene Ataxin-2 e sta reclutando pazienti per uno studio di fase 1.
Segui lo stato attuale e particolari su questi studi e qualsiasi altro in corso visitando l’elenco di sperimentazioni SLA-LIVE su conSLAncio.
Poster:
CLT-04: Cytokinetics sta preparando una sperimentazione globale in fase 3 chiamato COURAGE-ALS che recluterà oltre 500 pazienti con SLA meno di due anni. Lo studio valuterà l’ipotesi che l’attivazione veloce del muscolo scheletrico con Reldesemtiv costituisce un’importante strategia terapeutica nella SLA.
CLT-29: La terapia sperimentale chiamata Lenzumestrocel utilizza anche le cellule staminali mesenchimali derivate dal midollo osseo che vengono prelevate e restituite allo stesso paziente. Questo studio ha aperto la strada al nuovo studio clinico di fase 3 ALSUMMIT che è stato recentemente approvato dalla FDA statunitense.
TST-21: Iniezioni ripetute di un anticorpo monoclonale contro TDP-43 riducono la mislocalizzazione di TDP-43 e l’attivazione di NF-kB nei neuroni (Pozzi S et al.)
La proteinopatia TDP-43, un evento caratterizzato da una consistente mislocalizzazione e aggregazione citoplasmatica della proteina TDP-43, è un segno distintivo patologico della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e della degenerazione fronto-temporale (FTLD). Abbiamo precedentemente dimostrato che la somministrazione tramite virus di un anticorpo a catena singola contro il dominio RRM1 di TDP-43 è in grado di migliorare i deficit motori e cognitivi in modelli murini con mutazione della TDP-43 riducendo la quantità di proteina accumulata nel citoplasma e la sua interazione con p65, la subunità attiva di NF-kB (1). In questo studio abbiamo verificato la specificità del bersaglio, e l’efficacia terapeutica dell’anticorpo monoclonale (chiamato E6), precedentemente utilizzato per ottenere gli anticorpi a catena singola. Abbiamo osservato che l’anticorpo riconosce specificamente la frazione citoplasmatica della TDP-43 in cellule, modelli animali e tessuti umani. Abbiamo dimostrato che nelle cellule neuronali l’anticorpo può ridurre i livelli citoplasmatici di TDP-43 attivando il percorso degradativo TRIM-21/proteasoma. Abbiamo somministrato l’anticorpo attraverso ripetute iniezioni intratecali per cinque settimane in topi con mutazione TDP-43 A315T e abbiamo dimostrato un’ampia distribuzione nel midollo spinale e una specifica penetrazione dell’anticorpo nei neuroni e nelle cellule microgliali. Nei tessuti dei topi trattati, abbiamo misurato i livelli di TDP-43 citoplasmatica e p65 nucleare osservando una riduzione significativa di entrambi gli eventi.
Questo studio dimostra per la prima volta la fattibilità e l’efficacia di un approccio terapeutico basato sulla somministrazione intratecale ripetuta di un anticorpo monoclonale contro TDP-43 in un modello di topo SLA/FTLD.
Reference:
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Pozzi S et al. Virus-mediated delivery of antibody targeting TAR DNA-binding protein-43 mitigates associated neuropathology. J. Clin. 2019; 129(4): 1581-1595.
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CMS-12: La telemedicina per i pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica nella pandemia da COVID-19 (De Marchi F et al.)
Introduzione: è noto che un approccio multidisciplinare è fondamentale nella gestione dei pazienti affetti da SLA. Durante la recente pandemia da COVID-19, la gestione di questi pazienti si è improvvisamente modificata, e la telemedicina è stato uno strumento utile nella prosecuzione del follow-up clinico.
Abbiamo riportato l’esperienza del Centro SLA Terziario dell’ospedale Maggiore della Carità di Novara (Piemonte, Italia).
Metodi: abbiamo focalizzato l’attenzione sui principali problemi dei pazienti, coinvolgendo uno specialista per area di intervento:
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Funzionale/motorio
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Respiratorio
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Dietologico
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Psicologico
Sono stati valutati 19 pazienti, nel primo anno di malattia.
È stata utilizzata la piattafroma IoMT Connected Care Ticuro (Reply).
Risultati: sono state eseguite 310 televisite, monitorando i pazienti ogni due settimane. Innanzitutto, tutti i pazienti hanno avuto la percezione di parlare “dal vivo” con il personale sanitario e sono rimasti soddisfatti della metodica. Inoltre abbiamo osservato una riduzione della progressione dell’ALSFRS-R, una riduzione degli score di HADS ansia e depressione, e una stabilizzazione del peso.
Discussione: abbiamo positivamente riprodotto l’approccio multidisciplinare utilizzato in clinica. Come prospettiva futura, l’integrazione della telemedicina nel modello multidisciplinare, personalizzandola sulle necessità del Centro.
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EPI-18: Andamento della sopravvivenza della SLA da un registro di popolazione (Beghi E et al.)
Studio di popolazione eseguito per investigare il trend della sopravvivenza della SLA paragonando 2 periodi di 3 anni ciascuno (dal 1998 al 2000 e dal 2008 al 2010).
Sono stati inclusi pazienti residenti in 9 province della Lombardia (regione nel Nord Italia), i quali sono stati seguiti dal momento della diagnosi fino al decesso o fino all’ultima visita disponibile.
SLALOM è un registro di popolazione prospettico attivo dal 1994.
Nel primo periodo sono stati inclusi 235 pazienti, nel secondo periodo 267. Le caratteristiche generali delle due coorti sono illustrate nella tabella 1. I pazienti diagnosticati nel periodo più recente erano più anziani rispetto ai pazienti del primo periodo e presentavano una durata dei sintomi più lunga al momento della diagnosi.
La sopravvivenza mediana era di 2.2 anni nel primo periodo e 2.4 anni nel secondo periodo. Il tasso di sopravvivenza era simile nei due periodi, ma dopo aver aggiustato i dati per variabili demografiche e cliniche alla diagnosi, è stata evidenziata una differenza significativa in favore del periodo più recente (con un incremento della sopravvivenza del 20%). La differenza era maggiore nella categoria di pazienti aventi età tra i 50 e i 59 anni e tra i 70 e i 74 anni.
Sulla base di questi risultati possiamo concludere che, se si aggiustano i dati per l’età, migliora la sopravvivenza nei pazienti SLA. Questo miglioramento potrebbe essere spiegato da una migliore alimentazione, supporti respiratori e dalla gestione generale della malattia (incluso la gestione delle copatologie presenti), specialmente in alcune fasce d’età selezionate.
L’Associazione conSLAncio Onlus ringrazia, a nome di tutti gli associati e di tutti i malati di SLA che seguono i nostri canali.
Il prossimo Simposio Internazionale sulla SLA/MND avrà luogo in Svizzera, nella città di Basilea, nel periodo 8-10 dicembre 2021.
Per l’ufficio stampa di conSLAncio, si prega di contattare: info@conslancio.it